Consulenza sul lavoro Ferrara: il rischio elettrico
19/03/2020
Un pericolo da non prendere sottogamba
Gli ambienti di lavoro non sono esenti da fattori di rischio per i dipendenti. Uno dei ‘pericoli’ più comuni riguarda l’utilizzo di apparecchiature elettriche e, dunque, la possibile esposizione a scariche e fenomeni di natura elettrica che, a seconda dell’intensità, possono provocare ustioni locali o, addirittura, folgorazioni.
Per questo motivo, chi si occupa di consulenza sulla sicurezza sul lavoro non può che prendere in seria considerazione il cosiddetto rischio elettrico che, in base alla legislazione vigente, andrebbe innanzitutto valutato nella sua entità e, successivamente, analizzato nel dettaglio per stabilire un piano di prevenzione.
Rischio elettrico: quali categorie di lavoratori sono più esposte?
Il rischio elettrico è presente in tutti quegli ambienti di lavoro dotati di attrezzature e strumenti alimentati tramite energia elettrica: dall’ufficio alla fabbrica, per intenderci. Tuttavia, occorre ricordare che non tutti gli ambienti sono uguali, per cui anche il grado di rischio cambia a seconda delle attività svolte al loro interno.
Ad essere più esposte a rischio elettrico, quindi, sono quelle categorie di lavoratori costrette ad operare in condizioni difficili, come nel caso dei cantieri o delle carrozzerie meccaniche, o che svolgono le proprie attività vicino ad elementi altamente conduttivi (come l’acqua, nel caso della pesca, ma anche i metalli).
Le responsabilità del datore di lavoro contro il rischio elettrico
Una volta analizzata la questione dal punto di vista dei lavoratori, cerchiamo di metterci dalla parte delle imprese e dei datori di lavoro: anche per questi ultimi, infatti, non mancano le disposizioni da applicare.
L’azienda ha, infatti, il compito di vigilare sulla corretta osservanza delle misure di sicurezza, ma non solo: deve anche monitorare le condizioni delle attrezzature di lavoro (come, ad esempio, i macchinari industriali o gli elettroutensili in officina) e, in caso di necessità, provvedere alla rapida riparazione o sostituzione.
Deve, inoltre, elaborare un’accurata analisi del rischio elettrico (e di tutti gli altri rischi a cui sono esposti i lavoratori) e produrre un documento che prescrive le misure di precauzione e prevenzione poste in atto, oltre alle modalità con le quali andrebbe affrontato, ad esempio, l’eventuale scoppio di un incendio.
Tra le prime, rientrano gli interventi di manutenzione e la revisione, eseguiti entrambi con regolarità, degli strumenti di lavoro, ma anche l’impiego di dispositivi tecnici – dai materiali isolanti alle barriere fisiche – e la fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale, come i guanti isolanti o le calzature antistatiche.
Le seconde dipendono, invece, dalle caratteristiche strutturali dell’ambiente di lavoro (dimensioni, accessi e uscite, ecc.), dal numero di dipendenti, ma anche dalle attività eseguite in azienda e dall’eventuale presenza di materiali, rifiuti e/o liquidi pericolosi: un rischio che, inevitabilmente, si somma a quello elettrico.
L’importanza della prevenzione: la consulenza sulla sicurezza
Evitare infortuni e incidenti, dovuti in questo caso al contatto – anche involontario – con strumenti elettrici, è una delle principali responsabilità del datore di lavoro. Il quale, per ridurre al minimo i fattori di rischio, compreso il rischio elettrico, deve mettere in pratica una serie di misure e accorgimenti, elaborati in base a criteri come le attività svolte, il settore aziendale, le caratteristiche dell’edificio o i materiali utilizzati.
In un simile contesto, il sostegno di un team di esperti in fatto di consulenza sulla sicurezza sul lavoro è assolutamente prezioso. Potrai, infatti, ottenere un quadro completo e dettagliato dei fattori che incidono sul rischio elettrico e sviluppare un piano di emergenza quando più efficace. Inoltre, potrai ricevere validi consigli per una corretta prevenzione, che includa anche attività di formazione e informazione dello staff